DEMATERIALIZZARE I “MODULI CARTACEI” NELLE ORGANIZZAZIONI SANITARIE: UN ASPETTO NON SECONDARIO DELLA TRANSIZIONE AL DIGITALE

La transizione al digitale delle aziende sanitarie non può prescindere da una radicale dematerializzazione della modulistica cartacea, ancora in uso in moltissime organizzazioni per registrare e comunicare dati ed informazioni legate, soprattutto, ai sistemi di gestione e ai processi realizzati dalle tecnostrutture

In questi mesi, grazie soprattutto al PNRR, proliferano le iniziative ed i progetti per favorire la transizione al digitale delle aziende sanitarie italiane.

La digitalizzazione dei processi e dei percorsi è ormai un’esigenza inderogabile e improrogabile per migliorare l’efficacia, l’efficienza e l’outcome dei processi stessi.

L’informatizzazione, partita da tempo con i processi amministrativi, contabili e giuridici, si è ormai decisamente spostata verso la gestione integrata multifunzione e multiprofessionale dei dati sanitari, con la cartella clinica elettronica e il fascicolo sanitario.

Da questo intenso  proliferare di progetti, che coinvolge tutte le aziende sanitarie italiane e i grandi player dell’informatica sanitaria, sembrano, però, rimanere ancora fuori tutti i processi legati ai sistemi digestione e alle tecnostrutture quali ad esempio: risk management, qualità, sicurezza sul lavoro, ecc., solo per citarne alcuni tra i principali.

Eppure la maggiore produzione di “cartaceo” è da ascrivere proprio, in buona misura, ai sistemi di gestione e alle tecno-strutture afferenti la corporate e clinical governance. I cosiddetti “moduli cartacei”, nella maggior parte delle aziende, rappresentano ancora il principale strumento di registrazione e conservazione di una significativa quantità di dati e informazioni documentate e di comunicazione interna tra unità operative.

E’ noto a tutti gli operatori e al management delle organizzazioni sanitarie quanta inefficienza genera la gestione della modulistica cartacea anche quando il classici “moduli di carta” sono sostituiti da form realizzati con strumenti di video scrittura e/o da fogli elettronici scaricabili dall’intranet e/o da cartelle documentali locali e compilabili direttamente dal PC.

Ripercorriamo brevemente il ciclo di vita di un modulo cartaceo e i punti critici nella gestione dello stesso:

  • Il modulo deve essere prelevato da un raccoglitore: molte volte non si trova; molte volte non è quello aggiornato;
  • Il modulo deve essere compilato: molte volte non si compilano i campi indispensabili per cui l’informazione risulta parziale e incompleta; la grafia non sempre risulta leggibile;
  • Il modulo compilato deve essere riprodotto per l’inoltro: molte volte la fotocopiatrice è guasta o di difficile accesso;
  • Il modulo compilato deve essere recapitato ai destinatari interessati; va fatta una scansione e inviata via e-mail? Va consegnata a mano? Conseguenza grande perdita di tempo e carente comunicazione interna;
  • Il modulo compilato va archiviato per la conservazione: in caso di necessità risulta spesso difficile tracciarlo e rintracciarlo;
  • Si aggiunga che le informazioni documentate registrate su supporto cartaceo sono di fatto inutilizzabili per successive elaborazioni finalizzate al monitoraggio e analisi dei processi coinvolti.

Risulta evidente che la dispersione di risorse è elevatissima, ma soprattutto risulta inefficace la gestione della comunicazione interna.

Solo leggermente migliore è la situazione con form realizzati con sistemi di office automation risultando comunque complicata l’archiviazione in repository strutturati, la rintracciabilità, la comunicazione agli interessati, l’analisi dei dati ai fini del monitoraggio dei processi.

L’applicativo “Informazioni Documentate” del sistema informatico TaleteWeb si arricchisce di nuove importanti funzionalità e casi d’uso per dare una risposta concreta alle criticità prima evidenziate.

Per tutti i form, non rientranti nei casi d’uso già gestiti dai diversi applicativi della piattaforma TaleteWeb, è possibile configurare, con queste nuove funzionalità, delle schede (moduli) e delle tabelle elettroniche che consentono:

  • la compilazione direttamente tramite l’applicativo “Informazioni Documentate” dei dati e delle informazioni (dematerializzazione totale del cartaceo);
  • la produzione automatizzata di un allegato che si presenta del tutto identico al cartaceo in uso;
  • l’inoltro automatico dell’allegato, con un solo click, a gruppi predefiniti di utenti tramite la posta elettronica aziendale;
  • la conservazione delle registrazioni in cartelle strutturate e predefinite su TaleteWeb accessibili, in funzione della profilatura degli utenti;
  • la possibilità di rintracciare rapidamente lo storico delle registrazioni;
  • la possibilità di estrarre tabelle piatte in fogli elettronici e/o utilizzare il sistema di business intelligence interno, per analizzare i dati registrati nelle schede e nelle tabelle e produrre un reporting strutturato.

Una efficacissima funzionalità consente, inoltre, per ogni scheda o tabella, di generare automaticamente un link che assicura la rapida accessibilità degli utenti ai form elettronici, per una agevole e tempestiva compilazione. Il link può essere applicato in aree dedicate dei portali aziendali al posto di quelli utilizzati per scaricare gli attuali form e/o in altri siti di facile accesso per gli operatori.

Per queste funzionalità abbiamo utilizzato la stessa tecnologia del nostro potente configuratore di cartelle cliniche elettroniche e del nostro sistema di business intelligence.

Queste nuove funzionalità, inoltre, sono integrate nativamente con tutti gli altri applicativi della piattaforma TaleteWeb, pertanto, tutte le informazioni documentate sono immediatamente disponibili e richiamabili da tutti i processi gestiti da TaleteWeb, afferenti i diversi sistemi di gestione.

Se sei interessato contattaci subito potremo, insieme, configurare e testare gratuitamente un modulo da te scelto tra quelli attualmente gestiti, nella tua azienda, in modalità cartacea e/o con strumenti di office automation. Potrai così apprezzare l’enorme miglioramento nella gestione delle informazioni documentate e nella comunicazione interna.

News: TaleteWeb presenta l’applicazione “Percorso Nascita”

Importante novità in casa TaleteWeb: in stretta collaborazione con l’ASL di Foggia è stata sviluppata e sperimentata l’applicazione “Percorso Nascita

L’applicazione “Percorso nascita” permette di gestire la documentazione sanitaria delle donne seguite nell’ambito del progetto omonimo, a partire dal loro primo contatto fino al parto e oltre.

Tramite l’applicazione è possibile infatti partire dal “Primo contatto”, che consente di compilare la “Scheda della gravidanza”, sia per le donne seguite dal Consultorio familiare che per quelle seguite dal Percorso nascita.

Nella cartella del Consultorio Familiare è possibile compilare una “Cartella consultoriale” semplificata, in cui è possibile riportare anamnesi, consulenze e diari.

La cartella del Percorso Nascita è una cartella elettronica che va ad informatizzare completamente quello che era l’Agenda della gravidanza. Nella cartella viene riportata la Scheda della Gravidanza eventualmente già compilata nel primo contatto, ed è, in particolare, possibile gestire i consensi, generare l’attestato di gravidanza, seguire il calendario del corso di accompagnamento alla nascita e i criteri per l’attribuzione del profilo assistenziale. Tramite i dati raccolti è possibile indirizzare la puerpera verso un parto domiciliare o ospedaliero. Si possono inoltre gestire gli esami di laboratorio, gli esame effettuati dal padre del nascituro, lo screening prenatale, i diari, il modulo di invio dal servizio territoriale al punto nascita.

Per le madri che partoriscono in ospedale, è presente una cartella clinica elettronica completa sia per i reparti di Ostetricia e ginecologia, che per i reparti di Pediatria.

Nella cartella dei reparti di Ostetricia e ginecologia sono presenti le funzionalità comuni alle altre cartelle cliniche elettroniche ospedaliere, quali la gestione dei consensi, delle anamnesi (comprese le precedenti gravidanze), delle visite, dei diari. Possono recuperare i dati eventualmente già inseriti dal consultorio o dal punto nascita. E’ inoltre possibile compilare il partogramma e generare la cartella clinica del nascituro, collegata ma separata rispetto alla cartella clinica delle madre.

Nella cartella dei reparti di Pediatria è possibile recuperare, nella cartella clinica del nascituro, quelle informazioni rilevanti già inserire nella cartella della madre. Si tratta di una cartella clinica completa, utilizzabile dai reparti di pediatria non solo per gestire le cartelle cliniche dei nascituri ma anche per la loro completa attività.

Nella cartella del percorso nascita sono previste le integrazioni con:

  • Il sistema informativo ospedaliero, che gestisce ricoveri e cartelle degli altri reparti
  • Le cartelle cliniche territoriali
  • App per la gestione dell’agenda della gravidanza, utilizzata direttamente dalla puerpera

I principali punti di forza del percorso nascita informatizzato con TaleteWeb, che lo rendono organizzativamente e tecnologicamente fortemente innovativo, sono:

  • completa integrazione, nella gestione del percorso, tra tutti i soggetti che intervengono in tempi e con competenze diverse ed in particolare completa integrazione tra consultorio – strutture territoriali – unità operative ospedaliere (tutti accedono alle informazioni necessarie attraverso un unico sistema informatico)
  • comunicazione interattiva, attraverso un’apposita app, con la puerpera che può comunicare direttamente con tutti i sanitari che intervengono nella gestione del percorso ed in particolare può scrivere nell’agenda della gravidanza;
  • comunicazione tra i professionisti che fanno parte del progetto assistenziale,  attraverso apposita app, con la creazione di gruppi interdisciplinari ed interfunzionali che possono comunicare ed interagire con modalità simili a Whatsapp, ma in assoluta sicurezza, con i dati gestiti in un server aziendale con criteri di sicurezza conformi al GDPR e la possibilità di tracciare le comunicazioni intercorse in qualsiasi momento.

Una nuova procedura, completamente informatizzata, per il processo di gestione delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (ICPA)

Come noto, le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria che, purtroppo, provoca molti morti ogni anno.

Negli ultimi anni l’assistenza sanitaria ha subito profondi cambiamenti. Mentre prima gli ospedali erano il luogo in cui si svolgeva la maggior parte degli interventi assistenziali, a partire dagli anni novanta sono aumentati i luoghi di cura extra-ospedalieri (residenze sanitarie assistite per anziani, assistenza domiciliare, assistenza ambulatoriale). Da qui la necessità di ampliare il concetto di infezioni ospedaliere a quello di infezioni correlate alle pratiche assistenziali (ICPA).

La pandemia COVID-19, che ha evidenziato e amplificato questi aspetti, deve spingere le strutture sanitarie ospedaliere e territoriali, pubbliche e private, a cogliere tutte le opportunità organizzative e cliniche per ridurre in modo significativo i rischi per la sicurezza dei pazienti dovuti a questa grave complicanza correlata alle pratiche assistenziali.

Sicuramente bisognerà consolidare, nella riorganizzazione post COVID, la “cultura” della corretta igiene delle mani, che in questi mesi di emergenza sembra essere entrata nella prassi operativa di tutti i professionisti sanitari. Sarà importante implementare tecniche e metodiche proattive come ad esempio i BUNDLE. Ma non basta; sarà indispensabile reingegnerizzare l’intero processo di gestione delle ICPA con la partecipazione consapevole e condivisa di tutti gli attori coinvolti (reparti, blocchi operatori, laboratori, CIO, risk management).

Per favorire questo nuovo approccio il team di sviluppo di TaleteWeb, con la preziosa collaborazione di alcune strutture sanitarie clienti che si sono offerte di partecipare all’analisi e alla sperimentazione del primo prototipo (Ospedale Evangelico Betania, Casa di Cura S.Michele), ha avviato e realizzato un profondo processo di evoluzione dell’applicativo “Rischio Clinico” che è stato sottoposto, negli ultimi mesi, a significativi ed importanti sviluppi di nuove funzionalità del processo di gestione delle ICPA.

I cambiamenti più significativi:

  • E’ stata rivista la scheda elettronica di segnalazione sospetta ICPA/ISS con l’inserimento di registrazioni multi germe e multi campione materiale biologico;
  • Sono state automatizzate completamente le comunicazioni interne dai reparti/blocchi operatori al laboratorio di microbiologia, ai referenti CIO/CICA, al risk manager con la possibilità di tracciarle in qualsiasi momento;
  • E’ stata sviluppata una sezione dedicata al laboratorio per la registrazione degli eventuali germi/alert organism rinvenuti e il conseguente antibiogramma/antimicogramma;
  • E’ stata automatizzata la comunicazione di risposta dal laboratorio alla UO segnalante e ai referenti CIO/CICA e al risk manager nel caso di presenza di alert organism;
  • E’ stato sviluppato un sistema di alert automatico per le azioni di follow-up;
  • E’ stata implementata la funzionalità che permette, a partire dalla segnalazione di infezione, in caso di esito positivo, di programmare attività reattive e proattive (audit, RCA, FMECA ecc);
  • E’ stata migliorata la funzionalità per la gestione dei BUNDLE;
  • E’ stato migliorato e potenziato il sistema di reporting ed è stata inserita una funzionalità di business intelligence che consente agli utenti autorizzati di auto prodursi una reportistica costantemente aggiornata sull’andamento delle infezioni nella struttura sanitaria, sui microrganismi più frequenti nelle diverse unità operative di degenza, sulle variazioni dell’incidenza delle infezioni, sul consumo degli antibiotici e sulla corretta esecuzione dell’antibiotico-profilassi, ecc.;
  • E’ stata inserita una funzionalità per produrre in modalità nativa direttamente da TaleteWeb il documento annuale di pianificazione previsto da alcune Regioni (es. PAICA:Piano Annuale Infezioni Correlate all’Assistenza per il Lazio)

LO SCHEMA LOGICO DELLA NUOVA PROCEDURA INFORMATIZZATA

Cattura

Contattaci se hai interesse ad approfondire l’argomento, se desideri una dimostrazione delle nuove funzionalità e/o supporto per iniziare ad utilizzarle, se vuoi avviare una sperimentazione nella tua azienda.

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Modello organizzativo informatizzato per la gestione della continuità operativa (SGCO) applicato alle strutture sanitarie

Modello organizzativo informatizzato per la gestione della continuità operativa (SGCO) applicato alle strutture sanitarie: come aumentare la resilienza delle organizzazioni sanitarie anche e soprattutto alla luce dell’esperienza CORONAVIRUS

Tutte le organizzazioni sanitarie italiane, pubbliche e private, sono state messe a dura prova, in queste ultime settimane, dall’emergenza Coronavirus. Possiamo ritenere che, in molte aziende, i processi di “clinical governance”, sulla cui reingegnerizzazione si stava lavorando in questi ultimi anni, a causa degli eventi destabilizzanti dovuti alla diffusione del virus, siano stati di fatto momentaneamente accantonati.

Anche per l’iniziale sottovalutazione della situazione, molti meccanismi organizzativi sono saltati e l’improvvisa e imprevista emergenza ha messo a dura prova la “resilienza” dell’intero sistema sanitario nazionale e la “continuità operativa” delle aziende sanitarie comprese quelle delle Regioni Italiane più “virtuose”.

Proprio in questi tragici momenti di profonda destabilizzazione delle organizzazioni sanitarie, diventano indispensabili e urgenti alcune riflessioni sulle modalità di affrontare l’organizzazione e la reingegnerizzazione dei processi (dalla gestione del personale, a quella delle scorte minime, delle apparecchiature e dispositivi, solo per fare alcuni esempi) e concetti, relativamente nuovi, come “resilienza” e “continuità operativa”.

In questa prima analisi sperimentale, ovviamente frutto del punto di vista e dell’esperienza di chi scrive, che potrà essere condiviso o meno dai lettori, si vuole fornire un contributo alle direzioni strategiche che si trovano nella necessità di dover prevedere, progettare e pianificare un profondo processo di cambiamento della clinical e della corporate governance delle aziende sanitarie.

I concetti di “resilienza delle organizzazioni” e “sistema di gestione della continuità operativa” (BCMS Business Continuity Management System) sono sempre stati, nelle grandi imprese soprattutto industriali, temi di grande attualità al punto che l’International Organization for Standardization (ISO) ha pubblicato già da diversi anni alcune norme di cui una, recepita a livello europeo, la UNI EN ISO 22301:2019Sicurezza e resilienza – Sistemi di gestione per la continuità operativa – requisiti”, è certificabile da terza parte indipendente accreditata.

La domanda fondamentale che ci siamo fatti è stata: “questi approcci strategici ed operativi (che comunemente vengono anche denominati Safety II) erano ovvero sono e saranno presenti nella visione strategica delle organizzazioni sanitarie italiane”?

I fatti sembrerebbero indicare una risposta negativa.

Eppure un sistema di gestione per la continuità operativa (SGCO) è la logica conseguenza e sintesi dell’approccio sistemico, del pensiero basato sulla gestione reattiva e proattiva del rischio, sull’analisi delle organizzazioni basata sui processi e sulle attività, sul ciclo di Deming, etc., cioè – in sintesi – sui sistemi di gestione per la qualità e sui sistemi di risk management che dovrebbero essere ormai largamente diffusi nelle organizzazioni sanitarie italiane anche in virtù dei requisiti di accreditamento.

In tante aziende sanitarie si parla costantemente di ISO 9001, di rischio clinico, di sistemi di sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro, di sistemi di protezione dei dati, etc., ma, a giudizio di chi scrive, non in modo organico e trascurando il punto di vista della “resilienza e continuità operativa” del sistema nel suo complesso.

Proviamo, quindi, a riassumere brevemente e sinteticamente alcuni concetti di base di questo approccio gestionale per cercare di dimostrare quanto alcune modalità operative previste da questo modello organizzativo si sarebbero potute rilevare essenziali per ridurre, almeno in parte, l’impatto dell’immane tragedia pandemica e quanto si potranno rilevare determinanti nella necessaria e radicale reingegnerizzazione dei processi del post emergenza.

La resilienza dei sistemi organizzativi

Il termine resilienza deriva dal latino resalio; in fisica ed in ingegneria, il termine indica “la capacità di un materiale di conservare, mantenere o recuperare la propria struttura dopo aver subito una deformazione o uno schiacciamento, di restituire l’energia assorbita in un’interazione ritornando allo stato di partenza.” (Zanichelli)

La resilienza organizzativa è definita come “la capacità di un’organizzazione di anticipare, prepararsi, rispondere ed adattarsi al cambiamento incrementale e ad inconvenienti improvvisi, con l’obiettivo di sopravvivere e prosperare.

Le organizzazioni resilienti imparano a sviluppare competenze organizzative partendo dalle difficoltà, sia davanti ai cambiamenti (change management), sia di fronte a stress di vario tipo (risk management).

È indispensabile trarre insegnamenti da ciò che è accaduto, per capire fino in fondo se e come si sarebbe potuto affrontare meglio la crisi, riuscendo magari a contenerne i danni.

La vera forza di qualunque organizzazione risiede nella resilienza organizzativa, ovvero nella capacità di reagire ad eventi traumatici, improvvisi e/o progressivi, grazie alle competenze organizzative sviluppate ed imparate dalla conoscenza dei propri processi e delle attività che li compongono, dalle capacità – anche adattative – del personale incaricato di svolgerle, dallo stato di manutenzione e disponibilità delle infrastrutture e dalla visione tattica e strategica delle direzioni.

Risulta quindi evidente che tra le leve su cui un’organizzazione deve assolutamente agire per costruire, sviluppare, rafforzare e consolidare la resilienza troviamo in primis la comprensione di sé tessi, ovvero la reale e approfondita conoscenza delle proprie capacità; che significa identificare e sviluppare i punti di forza e riconoscere e mitigare le proprie debolezze.

In secondo luogo è necessario possedere la conoscenza del contesto, ovvero dell’ambiente in cui si trova ad operare l’organizzazione, tenendo in considerazione gli attori e le variabili esterne che possono avere un impatto sui processi, identificando e acquisendo le competenze, le abilità e le risorse necessarie per gestire qualsiasi tipo di situazione critica.

La continuità operativa

La continuità operativa rappresenta la capacità di un’organizzazione di continuare a fornire i prodotti e i servizi in conformità a livelli accettabili e predefiniti, a seguito di un evento destabilizzante.

Nel suo insieme, quindi, la gestione per la continuità operativa è il processo che permette di raggiungere e mantenere la continuità gestionale per mezzo della preparazione dell’organizzazione a far fronte agli eventi destabilizzanti che, diversamente, potrebbero impedirle di raggiungere i suoi obiettivi.

La continuità operativa può essere efficace e in grado di fronteggiare sia eventi destabilizzanti di tipo improvviso, per esempio un’esplosione, sia di tipo graduale e progressivo come, per esempio, una malattia epidemica.

Le attività possono essere destabilizzate da una grande varietà di eventi, molti dei quali sono difficili da prevedere o analizzare.

Tuttavia, concentrando l’attenzione – grazie a metodologie strutturate – sulla valutazione dei possibili impatti di eventi potenzialmente destabilizzanti (piuttosto che sulle loro cause) sui processi e sulle attività dell’organizzazione e sul mantenimento della loro continuità, è possibile identificare quali costituiscono per l’organizzazione stessa il fondamento per la propria sopravvivenza potendole consentire di determinare cosa sia necessario per continuare a soddisfare i suoi impegni.

Grazie al riconoscimento e all’analisi delle condizioni per il mantenimento della continuità operativa, un’organizzazione può riconoscere cosa deve essere fatto per proteggere le sue risorse (persone, siti, tecnologie e informazioni), la catena di fornitura, le parti interessate e la reputazione, prima che si verifichi un evento destabilizzante.

Con la conoscenza di questi dati ed informazioni, l’organizzazione è in grado di avere una visione realistica delle risposte che saranno più probabilmente necessarie se e quando si verificherà un determinato evento destabilizzante, in modo che essa possa con fiducia gestirne le conseguenze ed evitare impatti inaccettabili.

Un’organizzazione con un appropriato piano di gestione della resilienza e della continuità operativa può inoltre avvantaggiarsi di opportunità che diversamente potrebbero essere ritenute troppo rischiose.

I benefici di un sistema informatizzato di gestione della continuità operativa

L’interruzione dell’attività è la preoccupazione primaria per molte direzioni strategiche. Attacchi informatici, guasti IT, inondazioni, incendi, terremoti, epidemie e problemi nella supply chain sono esempi di inconvenienti che possono rappresentare una minaccia sostanziale per la gestione di qualsiasi azienda ed in particolare di quelle sanitarie.

I requisiti della norma ISO 22301 e un conforme sistema di gestione informatizzato della continuità operativa forniscono una risposta operativa e concreta a queste preoccupazioni consentendo una visione chiara e dettagliata del funzionamento della propria organizzazione. La norma offre una preziosa panoramica utile per la pianificazione strategica, la gestione del rischio, la gestione della catena di fornitura, la trasformazione del business e la gestione delle risorse.

Altri benefici sono:

  • Migliore comprensione del business attraverso l’analisi delle criticità e delle aree di vulnerabilità;
  • Maggiore resilienza organizzativa attraverso la collaborazione tra le funzioni e le squadre responsabili della gestione dei processi e delle attività;
  • Approccio coerente in tutta l’organizzazione;
  • Riduzione dei costi e minore impatto sulle prestazioni aziendali in caso di impedimenti di vario tipo;
  • Dimostrazione dell’impegno nei confronti di stakeholders come pazienti, utenti, fornitori e regolatori, riguardo la disposizione di sistemi e processi validi per la continuità operativa;
  • Benefici derivanti da una riduzione dei premi assicurativi.

L’implementazione di un sistema (metodo e modello) informatizzato per la gestione della business continuity aiuteranno le organizzazioni a:

  • Avere una migliore comprensione dell’organizzazione stessa;
  • Implementare strategie per garantire la continuità dell’attività, definendo, predisponendo e testando adeguate tattiche di risposta;
  • Mantenere il piano di business continuity attraverso esercizi e revisioni della cultura aziendale;
  • Imparare come implementare l’approccio basato sulla business continuity.

Ancona 14 Aprile 2020                                                           Gregorio Paccone

                                                                                                     Paolo De Falco

Utilizzo dei DPI per infezione da SARS-COV-2 nelle attività sanitarie e socio-sanitarie

Corso di formazione a distanza per un utilizzo razionale dei dispositivi di protezione individuali (DPI) per infezioni da SAR-COV-2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie (assistenza a soggetti affetti da COVID-19) Il corso è completamente gratuito e rappresenta un “piccolo contributo” che il gruppo Equipe/TaleteWeb, vuole offrire a tutte le strutture e agli operatori sanitari in […]

Coronavirus: Sicurezza delle cure e rischio clinico. Il documento delle Regioni per gestire l’emergenza

La Sub Area Rischio Clinico della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, coordinata dalla Regione Emilia-Romagna, ha messo a disposizione di tutte le Regioni un documento rivolto in particolare ai referenti regionali e aziendali per la sicurezza delle cure e la gestione del rischio sanitario.

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ASL SALERNO: al via il nuovo modello organizzativo informatizzato per la sicurezza e la qualità delle cure

Partita la fase operativa per l’implementazione del nuovo e innovativo modello che coinvolgerà nel mese di ottobre circa 400 operatori, referenti e facilitatori, delle diverse professioni sanitarie che saranno formati all’utilizzo del sistema informatico.
Nel corso del 2020 la formazione di base sulle modalità di segnalazione elettronica degli eventi (near miss, eventi avversi/sentinella, caduta accidentale, aggressione a danno dell’operatore, infezione ospedaliera), sarà estesa a tutti i dipendi attraverso corsi FAD appositamente predisposti dall’unità operativa Sicurezza dei pazienti e gestione rischio clinica, della ASL di Salerno, diretta dalla dott.ssa Anna Bellissimo.
Obiettivo primario del progetto è quello di perseguire, in modo strutturato e sistemico, il miglioramento continuo della sicurezza e della qualità delle cure e quindi della soddisfazione di tutti i portatori di interessi a partire, ovviamente, dai pazienti.
Con questo progetto, in sostanza, la ASL di Salerno intende:
–    Diminuire gli errori;
–    Diminuire il contenzioso;
–    Migliorare la qualità degli standard prestazionali e le performance del sistema;
–    Migliorare la fiducia dei pazienti
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