Proposta di metodologia e strumento informatico per l’autovalutazione delle competenze del referente qualità e rischio clinico in una azienda sanitaria

Premessa

Un’azienda sanitaria che intenda promuovere in modo concreto il miglioramento della qualità e della sicurezza (del paziente, del visitatore, dell’operatore), non si può limitare a miglioramenti occasionali, isolati, affidati all’iniziativa di piccoli gruppi di operatori fortemente motivati, ma deve progressivamente coinvolgere, in modo sistemico e strutturato, tutte le articolazioni organizzative.

Come riportato nel manuale “L’ufficio qualità nelle organizzazioni sanitarie” di P. Mastrogiovanni e P. Morosini (terza edizione 2014), “per costruire un vero e proprio sistema organizzativo orientato alla qualità e al rischio clinico, (come è implicito nelle normative nazionali), è necessario che la direzione generale decida di istituire o valorizzare unità di staff capaci di promuovere le attività di valutazione e miglioramento di qualità e di mettere a disposizione del personale gli strumenti relativi.

In questo articolo ci riferiamo in modo particolare all’organizzazione periferica della “Rete per la qualità ed il Rischio clinico”, rimandato la gestione dell’ufficio qualità e risk management ad altri articoli che pubblicheremo nelle prossime settimane.

A livello periferico deve essere promossa e sostenuta una rete di professionisti interessati alla promozione della qualità che condividano linguaggio, metodi e strumenti da utilizzare. Le esperienze fatte portano a ritenere che un Ufficio Qualità / Rischio clinico dovrebbe essere collegato a referenti o promotori della qualità / rischio clinico delle singole unità organizzative. In ciascuna unità operativa ci dovrebbe essere un referente per il collegamento con l’Ufficio Qualità/Rischi clinico. La nomina a referente ovviamente non dovrebbe rappresentare un modo per evitare gli aspetti più gravosi del proprio lavoro professionale. I referenti per la qualità / rischio clinico devono essere capaci di lavorare in armonia con i loro colleghi, ottenerne il consenso e la collaborazione.

Non si può pretendere, però, che ogni referente per la qualità / rischio clinico abbia fin dall’inizio tutte queste competenze. La loro acquisizione deve essere l’obiettivo di uno specifico percorso formativo.

La metodologia e lo strumento informatico (TaleteWeb Sanità) proposti in quest’articolo aiutano la direzione strategica, il manager per la qualità, il risk manager, a gestire il percorso di strutturazione e crescita dei “Referenti”.

Metodologia e tecnologia a supporto

La metodologia prevede la somministrazione, direttamente on line attraverso il sistema informatico TaleteWeb Sanità, ai “referenti qualità e rischio clinico” delle diverse articolazioni organizzative, di un questionario elettronico appositamente progettato (vedi proposta di questionario allegata), che consente la autovalutazione del gap rispetto alle competenze attese per queste posizioni. Il questionario può essere, ovviamente, modificato/integrato ed adattato alle singole esigenze e realtà aziendali.

Le risposte saranno elaborate in tempo reale e consentiranno di definire e presentare al management aziendale, i fabbisogni informativi/formativi necessari per costituire un gruppo qualità e rischio clinicoCompetente, Consapevole, Motivato” presupposto questo essenziale e determinante per il miglioramento continuo della qualità e della sicurezza in ambito sanitario.

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